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La natura che va oltre i pregiudizi - Le api, sentinelle dell’ambiente. Il racconto delle Aziende
La natura“non è né giusta, né buona, né bella”* e sicuramente non mente e non ha pregiudizi.
E dunque, per stare nella verità senza pregiudizi, direttamente dalla natura arrivano i progetti di biomonitoraggio ambientale attraverso le api che vogliamo raccontare in una nuova serie che divulgheremo sui nostri canali digitali: questi progetti sono strumenti innovativi di controllo portati avanti in impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti finalizzati all’analisi della contaminazione ambientale e al verificare la quantità di inquinamento e la salubrità dell’area circostante alle infrastrutture.
Le api sono infatti straordinari indicatori biologici per valutare lo stato di salute ambientale e i rischi di esposizione animale (uomo incluso).
Proprio per questo in occasione della Giornata mondiale delle api anche il Ministro dell'Ambiente Sergio Costa ha proposto di posizionare una casa per le api su tutti i tetti degli edifici della Pubblica amministrazione. "La mia proposta - spiega il Ministro - è di far posizionare sui tetti degli edifici della pubblica amministrazione delle arnie con questi preziosi insetti impollinatori, che sono anche straordinarie sentinelle dell'ambiente".
Per il Ministro dunque l'installazione delle arnie sui tetti diventa uno strumento strategico e naturale di conoscenza dello stato di salute dell'ambiente che ci circonda.
Ma anche l’efficienza gestionale e la trasparenza delle nostre Aziende viene messa alla prova da questi naturali indicatori biologici.
L’obiettivo di questa nuova iniziativa di comunicazione è promuovere una più matura consapevolezza del comparto rifiuti e vincere la diffidenza delle persone, che spesso si concretizza nella costituzione di comitati Nimby che bloccano la realizzazione e lo sviluppo di un sistema di gestione dei rifiuti moderno, tecnologicamente avanzato e in grado di rispondere adeguatamente al fabbisogno impiantistico nazionale.
Il racconto di ASSOAMBIENTE grazie a:
Le api, sentinelle dell’ambiente per Ecologia Viterbo
Come facciamo a sapere se e quanto l’attività collegata al ciclo dei rifiuti, un settore considerato “sensibile” ai fini degli impatti ecologici delle attività umane, incida sulla “salute” degli ambienti naturali?
Ce lo dice anche la natura, per sua natura scevra da pregiudizi e ideologie.
Vi raccontiamo il progetto di biomonitoraggio ambientale attraverso le api di Ecologia Viterbo, un’Azienda che gestisce l’impianto di trattamento meccanico biologico (TMB) dei rifiuti urbani sito nel Comune di Viterbo in località Casale Bussi che tratta i rifiuti prodotti nelle Provincie di Viterbo e Rieti per.un quantitativo di 202.000 t/a e con una capacità giornaliera massima di circa 600 t., e nel comune di Viterbo in località le Fornaci una discarica per rifiuti non pericolosi sin dal 1999.
Oltre al puntuale monitoraggio delle matrici ambientali (aria, acqua, suolo) coinvolte dalla presenza degli impianti attraverso metodologie innovative individuate in accordo con gli enti di controllo, in adempimento dell’A.I.A. e allo scopo di determinare le eventuali interazioni con l’ambiente circostante e prevenire qualsiasi forma di inquinamento, per il progetto di biomonitoraggioEcologia Viterbo si affida a 1,2 milioni di api sentinella presenti nella natura nelle zone prospicienti la discarica e l’impianto TMB.
Le api sono infatti insetti particolarmente esposti alla contaminazione ambientale, sia per la loro capacità di bottinare su una vasta area intorno all’alveare (in media 3 km di raggio), sia per l’alta organizzazione sociale di cui godono.
Ecologia Viterbo ha posizionato 35 alveari in arnia tipo dadant-blatt, ognuno dei quali ospita circa 15.000 api, valore che tenderà a crescere raggiungendo fino 50.000 api per ogni singolo alveare. Queste famiglie di api serviranno per la produzione di miele e per una valutazione qualitativa della salute delle api.
Altre 5 arnie a sito sono state inserite a circa 50 metri di distanza dalle precedenti e sono impiegate per il prelievo di campioni ed un monitoraggio tramite sensori innovativi per controllare il tasso di mortalità, i flussi nettariferi e le esigenze nutrizionali.
Le analisi su api, cera e miele per i fini del monitoraggio sono condotte da Agri-Bio-Eco Laboratori Riuniti SRL, laboratorio accreditato da ACCREDIA.
Gli apiari sentinella sono monitorati h24 7 giorni su7 mediante dei dispositivi innovativi in grado di registrare ogni variazione anomala di temperatura e peso degli alveari.
Nel 2019 la produzione di miele degli alveari è risultata in media con quella della zona e pari a circa 10 kg di miele per alveare.
La concentrazione di metalli pesanti nel miele è risultata estremamente bassa e molto inferiore ai limiti di legge. Anche l’analisi multiresiduale è risultata sempre con valori inferiori al limite di quantificazione.
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Le api, sentinelle dell’ambiente per Barricalla
Fra i tanti modi di tenere sotto controllo gli effetti sull’ambiente dell’attività di smaltimento, Barricalla, impianto-modello per i rifiuti speciali, ha scelto di utilizzare anche i bioindicatori e in particolare le api, vere e proprie sentinelle ambientali, sensibilissime a ogni forma di inquinamento.
Le operaie, suddivise in tre arnie posizionate all’interno dell’impianto da ormai quasi 20 anni, si muovono nell’impianto e nei terreni limitrofi, bottinando tra i fiori e il verde presente in questi spazi. Il miele prodotto viene analizzato e messo a confronto con uno realizzato in una normale zona rurale, il cosiddetto miele “bianco”, così da evidenziare eventuali valori irregolari. In tanti anni, non sono mai state rilevate concentrazioni anomale di inquinanti.
Fino a pochi anni fa era presente all’interno di Barricalla anche il mais, una superficie piccola ma sufficiente per il monitoraggio. Anche in questo caso non è mai stata rilevata nessuna anomalia. Per alcuni anni il granoturco non è stato seminato a causa nei necessari lavori di installazione del V lotto ma ora, terminati gli scavi, è previsto un nuovo spazio che dovrebbe dare le pannocchie nell’estate 2021.
Le api sono solo uno dei tanti segni della natura che non ci si aspetta in un impianto come Barricalla. Per esempio non sono infrequenti gli avvistamenti di falchetti e piccoli rapaci che sorvolano l’impianto alla ricerca di prede, o di tassi e faine che riescono a entrare nell’impianto alla ricerca di cibo, o ancora, di volpi che gironzolano curiose tra i lotti chiusi, passeggiando tra i pannelli solari.
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Le api, sentinelle dell’ambiente per Rendina Ambiente
Le api sono degli ottimi indicatori biologici perché segnalano il danno chimico eventualmente subito dall’ambiente in cui vivono, grazie alla loro sensibilità ai cambiamenti del proprio habitat e alla capacità di portare all’interno dell’alveare le sostanze presenti nell’ambiente.
Attraverso, infatti, lo svolgimento e la pratica delle loro funzioni vitali quali l’approvvigionamento del cibo (nettare, polline), della propoli e dell'acqua, le api catturano una significativa quantità di sostanze utili ai fini del controllo e del monitoraggio ambientale.
Vi è quindi la reale possibilità di indagare tali sostanze nelle opportune matrici presenti all'interno dell'alveare (miele, propoli, cera e nelle stesse api) e per questo motivo l’implementazione di un piano di monitoraggio che comprenda l’utilizzo delle api, garantisce una sorveglianza dell’ambiente efficace.
Le api come “sentinelle ambientali” hanno un’efficacia strettamente correlata al loro grado di attività, quindi essa deve essere conosciuta molto bene, come i fattori locali che la influenzano.
Quindi nel monitoraggio, oltre a valutare la relazione che intercorre fra le sostanze indagate e la matrice dove tali sostanze verranno ad accumularsi con maggior probabilità, vanno studiati accuratamente fattori quali ad esempio la tipologia e la locazione delle fioriture, delle fonti di approvvigionamento idrico la tipologia dell'area circostante e l'uso che di questa viene fatto, al fine di produrre un inquadramento ambientale dell’area oggetto del monitoraggio. Una valutazione di tutti questi aspetti consente di evidenziare i rischi potenziali e una più precisa correlazione con le fonti emissive.
L'attività delle api nell'ambiente esterno all'alveare viene svolta in un'area circostante che solitamente si considera di circa 3 km di raggio; tale parametro risulta essere indicativo e deve essere contestualizzato al territorio valutando dimensioni e tipologia delle fonti di pascolo e di rifornimento idrico.
L'attività di monitoraggio non può prescindere da tale concetto, e la dislocazione degli alveari impiegati deve essere opportunamente valutata.
Nell’ambito del monitoraggio dell’impianto Rendina Ambiente di Melfi, l’utilizzo delle api trova applicazione secondo le prescrizioni e le indicazioni fornite dall’AIA emessa nel 2014. Questo tipo di monitoraggio si fonda sul principio dell’ingresso di sostanze organiche e inorganiche in alveare legato alle attività vitali delle api.
Le principali attrici di questa attività di trasporto sono le api bottinatrici ovvero quelle che per sesso ed età sono deputate al prelievo del nettare e del polline sui fiori, della propoli sulle gemme, delle secrezioni zuccherine sulle foglie e sugli afidi, e dell’acqua.
In funzione dei flussi nettariferi (sono stagionali e dipendono dal ciclo delle fioriture della zona) e della disponibilità di alimenti, si sviluppa il flusso di api tra l’alveare e l’ambiente circostante con picchi elevati in corrispondenza delle fioriture stesse, ma anche in funzione dell’approvvigionamento idrico che in estate risulta sicuramente abbondante.
La tipologia delle matrici prelevabili è ampia e la scelta di queste deve essere finalizzata allo scopo del monitoraggio:
· Api: vengono direttamente prelevate all’ingresso dell'alveare ed il campione viene analizzato tal quale. Questo tipo di campione è particolarmente adatto per valutare i quantitativi di metalli pesanti.
· Miele: il campionamento interessa solitamente il miele non opercolato (esterno alle celle chiuse), il quale deve essere prelevato in funzione del suo tasso di umidità. Questa tipologia di campione è adatta per valutare i metalli pesanti e va eseguita preferibilmente in funzione dei flussi nettariferi.
· Cera: sono particolarmente indicate per la valutazione di Inquinanti di origine organica presenti in ambiente. Il campionamento riguarda le porzioni di cera di nuova costruzione.
L’esperienza maturata nell’ambito di questa attività ha evidenziato inoltre la possibilità di alcune proposte migliorative mirate a salvaguardare e tutelare sempre in misura maggiore le nostre amiche Api, permettendo anche una maggiore capacità e semplicità di analisi.
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Le api, sentinelle dell’ambiente per Herambiente
Herambiente, nel continuo impegno a garanzia di una gestione trasparente, ha scelto di osservare e studiare lo stato di salute delle api nell'area circostante il termovalorizzatore di Pozzilli (IS) attivandoil progetto di biomonitoraggio CAPIAMO.
Il biomonitoraggio è uno strumento di controllo con varie applicazioni nel campo degli studi ambientali. Permette di valutare gli effetti dell´inquinamento mediante bioindicatori, ovvero specie animali, piante o funghi particolarmente sensibili a cambiamenti provocati dall'inquinamento dell'ecosistema e in grado di segnalare precocemente l'insorgenza di squilibri pericolosi per la biodiversità e per la salute umana. Il progetto CAPIAMO è in collaborazione con la Dott.ssa Serena Maria Rita Tulini, medico veterinario.
Il progetto CAPIAMO
Le api sono creature molto sensibili ai cambiamenti ambientali causati da agenti inquinanti e riescono a segnalare precocemente l'insorgenza di squilibri pericolosi per la biodiversità, per l'ecosistema e per la salute umana.
Le api, nel corso delle loro migrazioni giornaliere, sono esposte a tutti gli inquinanti chimici potenzialmente presenti nelle matrici con cui entrano in contatto localmente. L'Apis mellifera infatti si muove giornalmente su un'area di 7 km2 e nel suo territorio effettua circa 10.000 prelievi dalle matrici ambientali che incontra (acqua, aria, suolo). Tornando all'alveare, trasporta queste sostanze influenzando la produzione di miele, propoli, cera, polline e pappa reale.
L’ape come biondicatore offre dunque molte informazioni utili sia a breve che a lungo termine: il miele, infatti, permette di valutare l'inquinamento nel breve periodo, in quanto costituisce il primo prodotto in cui possono accumularsi i contaminanti; la cera, invece, consente di valutare i livelli di inquinamento a lungo termine, in quanto per la sua natura lipidica può assorbire e trattenere i contaminanti non volatili, lipofili e persistenti.
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* Chicco Testa, Patrizia Feletig “Contro (la) natura. Perché la natura non è buona né giusta né bella” - Edizioni Marsilio
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